Il dono dello Spirito Santo, di Marco Pasquali, commento al vangelo alla XVII domenica del T.O. 24 luglio 2022

Dalle parole di Gesù il Padre è talmente generoso da dare ai suoi Figli lo Spirito Santo … ma io volevo solo una bicicletta nuova! Parliamoci chiari. Quando preghiamo o chiediamo preghiera, In realtà desideriamo ottenere delle cose. Nei momenti particolarmente difficili della nostra vita abbiamo bisogno di aiuto ed in tutti gli altri abbiamo delle necessità che chiedono di essere soddisfatte. Il mutuo non si paga da solo, la benzina non esce dai rubinetti di casa … e se poi ci scappasse un gratta e vinci fortunato per una vacanzina in un’isola della Grecia non sarebbe male … d’altronde me lo merito più io che la Chiara Ferragni? Ed invece Gesù mi viene ad offrire questo Spirito Santo, che non so bene cosa farci. Andrà in frigo? Ha una data di scadenza? E’ compatibile con una dieta vegana? In realtà Gesù è consapevole dei nostri bisogni, visto che come uomo li ha sperimentati anche lui, infatti compaiono nella preghiera che ci ha insegnato, anche se come solo un passaggio. Il frutto di questa preghiera – ma in realtà di ogni preghiera – è la ricezione dello Spirito Santo, che ci porta al centro di tutto: il Padre. Per prima cosa questo ci permette di dire che se ci dovesse venire il dubbio “ma questa preghiera verrà esaudita?” la risposta non può che essere “si”. Questo perché lo scopo della preghiera è di stabilire la connessione tra Dio e l’uomo ed in questo è sempre esaudita per via della presenza dello Spirito Santo che è lo stesso che lega il Padre ed il Figlio che viene ora a passare per la nostra persona. Ma il contenuto della preghiera? A me interesserebbe quello! Ecco la provocazione che il Padre nostro ci offre: se tu che devi convincere di qualcosa Dio o semmai è Dio che ha qualcosa da suggerire a te? Ecco infatti che per prima cosa chiediamo “venga il tuo Regno”, cioè si compia quello che Tu hai in mente e non quello che ho in mente io, perché riconosce che non sono è più grande e più bello, ma non riguarda solo me, ma è un progetto destinato a realizzare tutti. Ecco allora che siamo chiamati a collocare la nostra persona – con i suoi legittimi desideri e necessità – in un contesto più grande, che gli è proprio. Pensiamoci bene: con lo Spirito Santo ci viene dato l’accesso al cuore stesso di Dio e quindi al cuore del creato e molto altro ancora: ha allora senso insistere sul volere a tutti costi qualcosa di particolare quando mi viene offerto di far parte di tutto?