Anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede. Commento di Francesco Guerra al vangelo della XVIII Domenica T.O 31 Luglio 2022

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,13-21
 
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio». Parola del Signore!

Se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che possiede

Al tempo di Gesù era normale chiedere ad un rabbino: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità» poiché gli si riconosceva una grande autorità morale e sociale.

Ma Gesù, che è Dio, non si è fatto uomo per amministrare la nostra giustizia sociale. Egli mette bene in evidenza che la sua missione è quella di donarci un tesoro in cielo, presso il Padre suo, e non tesori terreni che poi non possiamo portarci nell’aldilà.

I beni che possediamo su questa terra non possono darci una garanzia per il futuro e solo momentaneamente la danno per il presente. Un incidente, una malattia, una disgrazia, un disastro finanziario in qualsiasi momento possono toglierci quelle sicurezze che tanto fortemente abbiamo voluto. Senza contare che quando confidiamo solo nel dio-denaro mettiamo in secondo piano valori come l’onestà, la correttezza, la giustizia, l’amicizia e a volte trascuriamo la stessa famiglia e addirittura noi stessi.

Gesù ci ricorda: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Molte persone continuano a dare importanza al possedere e all’apparire. Invece è importante essere. Noi siamo figli e figlie di Dio, destinati alla vita eterna.