Gesù camminava con loro. Commento al vangelo della terza domenica di Pasqua anno a 23 aprile 2023

il Vangelo ci presenta questi due discepoli nell’esperienza della delusione. E’ proprio così, ormai delusi e stanchi decidono di tornare indietro, si allontanano dai luoghi in cui hanno vissuto, possiamo dire, una “storia d’amore”. E’ come se cercassero di cancellare tutto quello che era successo MA, ascoltiamo nel Vangelo, in quello stesso giorno, cioè il giorno di Pasqua, mentre conversavano e discutevano, Gesù si avvicinò e camminò con loro! Che bello! Gesù che si avvicina: si fece cioè vicino al loro cammino: il Signore sincronizza il suo cuore con il loro, condivide lo stesso passo, né più avanti, né più indietro. Anche se il Signore entra in una modalità così intima da camminare, c’è un piccolo problema: “i loro occhi erano impediti a riconoscerlo”. Sì! perché la tristezza rende ciechi, diventiamo incapaci di vedere quello che sta avvenendo nel presente quando siamo tristi. Non riusciamo più a vedere che cosa succede nel momento presente, proprio perché il cuore è rimasto fissato nel passato.

Infatti il Vangelo continua dicendo: “si fermarono con il volto triste”. La tristezza ti fa fermare, ti blocca, ti paralizza: non cammini più: il Vangelo ancora continua dicendo: che uno si chiamava Cleopa, e l’altro invece non ha nome: questo deve farci riflettere: possiamo mettere il nostro nome al posto di quell’anonimato, per tutte quelle volte che abbiamo un volto triste a causa magari di progetti andati in frantumi, di incomprensioni familiari, amicali, ogni qualvolta succede un qualcosa che ci rattrista. In quelle circostanze ripetiamo le stesse parole: “Noi speravamo che … però..”

Ecco la delusione, ma ecco anche la bella notizia: “alcune donne ci hanno sconvolti, ci hanno detto che Lui è vivo, esiste, cammina ancora con noi”. I discepoli sanno che cosa è successo, ma quello che manca loro è l’adesione alla Fede, manca questo passaggio: dall’informazione all’adesione. Capita anche a noi così: ci capita di sapere tutto a memoria su Gesù, sulla Bibbia, sulle regole morali da mettere in pratica, però se non aderiamo alla verità è tutto inutile.

E qual è questa verità? che Cristo è davvero risorto! e cammina con noi! è presente in mezzo a noi nella gioia e nel dolore, nei fatti lieti della vita e nei fatti tristi, difficili, faticosi. Quando si riesce a fare questa esperienza, questo passaggio, allora ecco che dal cuore nasce la stessa espressione di questi due discepoli di Emmaus: “resta con noi Signore perché si fa sera” che bello! un’espressione meravigliosa che sta a dire: “ti prego, Signore non te ne andare, resta sempre con me, con noi, resta!” che bello! è un imperativo ariosto, quindi ha un valore assoluto, proprio un sinonimo quasi di : “Ti amo, resta per favore, non te ne andare”.

Che bello! Gesù si ferma, prese il pane lo spezzò lo diede loro, ed essi lo riconobbero maggiormente! Allora ecco che sia davvero questo l’input per vivere bene questa settimana che si apre davanti a noi, superare le nostre paure, cercare di non essere ciechi ma lasciarci abbagliare sempre dalla luce del Signor risorto che cammina in mezzo a noi, e avere un cuore che sappia battere, e ripetere continuamente: “Resta sempre con noi” “Io ti amo Signore resta con me, nella mia vita”