+ P. Mario Elia

Alle 18,00 del 10 gennaio 2023, a Montevacchi (AR), è tornato alla casa del Padre

P. Mario Elia

della Madonna di Fatima

I funerali si terranno giovedì 12 gennaio 2023 alle ore 14.00 presso il Ritiro della Presentazione (AR) nel cui cimitero verrà tumulato.

Nacque a Roma il 22 settembre 1950 da Pasquale Elia e Emilia Figurilli. Proveniva dalla periferia romana di Pietralata ed anche da una famiglia provata, quindi una vera periferia esistenziale. Dopo un anno di probandato alla Scala Santa, fece il suo noviziato a Caravate tra il 1972 e il 1973 dove emise la prima professione il 16 settembre 1973, assumendo il nome religioso di Mario di Nostra Signora di Fatima. Fu trasferito di nuovo alla Scala Santa per gli studi, dove contattò subito tanti poveri, carcerati ed altri, cooperando anche con P. Vittorio Masin e P. Virginio Spicacci, cappellani del Carcere minorile. Già nell’aprile del 1974 il cardinal Poletti diresse una concelebrazione alla Scala Santa gremita di barboni e di altri poveri, seguita poi da un rinfresco nella Sala Uno di P. Tito. Il cardinale ne fu entusiasta, tanto è vero che il 20 aprile del 1975 accettò di dirigere una simile giornata per i poveri nella chiesa della Navicella e poi ancora ai SS Giovani e Paolo il 10 ottobre dello stesso anno. Dopo il Capitolo provinciale del 1975, il Consiglio provinciale, seguendo molti stimoli provenienti da varie parti, aprì la Casa di preghiera di San Giuseppe sul Monte Argentario sotto la direzione di P. Vittorio Masin e con la collaborazione di molti laici. Vi fu mandato anche Mario, ancora studente. L’anno seguente Mario tornò a Roma per gli studi, che furono molto lunghi, perché era dovuto ripartire da zero e vi incontrava molte difficoltà, anche perché amava dedicarsi ai suoi poveri.

Emise la professione perpetua il 22 novembre 1980 e fu anche per un anno a Rocca di papa. E’ chiaro che il suo curriculum formativo non fu di tipo seminaristico o collegiale, e questo rappresentò anche una carenza che gli procurava difficoltà nel rapporto con i confratelli. P. Mario fu ordinato sacerdote ai SS. Giovanni e Paolo il 9 marzo 1985. I primi anni di sacerdozio li passò a Tavarnuzze, presso Firenze. Si dedicava allora anche a preghiere di liberazione e il cardinal Piovanelli. Perdurando le difficoltà tra il modo di operare di P. Mario e le comunità dove risiedeva, i superiori pensarono bene di dargli uno spazio proprio dove poter operare e, in accordo con la diocesi di Terni, gli fu assegnata la custodia e la gestione di una chiesa di Calvi nell’Umbria, con un permesso dei superiori per vivere fuori comunità. A Calvi Mario viveva in grande povertà, alloggiando in un’unica stanza che era al tempo stesso camera da letto, cucina, e ufficio. Diversi di noi collaboravano con lui in particolare circostanze. Molte persone venivano anche da lontano; le persone si confessavano e venivano accompagnate in un camino spirituale. Gli fu assegnata la custodia della chiesa di San Vittore, un po’ fuori del paese e, in seguito, quella di San Francesco, dentro il paese. Da lì operò instancabilmente per diversi anni, aiutato in particolare dai coniugi Alda e Gian Paolo di Montevarchi.

Aveva gli indici della glicemia molto alti, ma purtroppo trascurava cure e diete. Il 17 maggio 2010 ebbe un ictus e restò paralizzato, non potendo più operare come prima. Ricoverato all’ospedale di Siena, fu poi accolto da una famiglia di Montevarchi in Toscana, rimanendo collegato con la comunità e infermeria di Agazzi, dove passava periodi di particolari cure. Morì nella loro casa quasi improvvisamente il 10 gennaio 2023.

Dalle 14 pagine di testamento spirituale, leggiamo: “Vi lascio con il mio  solito sorriso che vi porti ad amare Gesù, mio grande amico per eccellenza, vi lascio con tutto l’affetto del mio grande cuore sacerdotale, con un grande sorriso di Dio. E vi dico con tute le mie forze: finché siamo in tempo, facciamo sempre il bene; e il Signore ci darà una grande ricompensa. Vi prego: non rimandate a domani quel bene che potere fare oggi”.

P. Adolfo Lippi