Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna. Di Francesco Guerra. 12 Marzo 2023. IIIa domenica di Quaresima

Dal Vangelo secondo Giovanni 4,5-15.19-26

5Giunse così a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: 6qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. 7Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». 8I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. 9Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. 10Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: «Dammi da bere!», tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». 11Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? 12Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». 13Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; 14ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». 15«Signore – gli dice la donna -, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». 

19Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! 20I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». 21Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 22Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. 24Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». 25Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». 26Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».

Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna.

Nella prima domenica di quaresima la Liturgia ci propone sempre le tentazioni di Gesù e nella seconda la sua Trasfigurazione sul monte, narrate alternativamente da Matteo, Marco e Luca nei tre cicli annuali.

Invece dalla terza domenica di questo ciclo A, fino alla domenica delle Palme, ci vengono presentati dal vangelo di Giovanni, le tematiche proprie del percorso dei catecumeni, coloro che nella notte di Pasqua si preparano a ricevere il Battesimo, e cioè: Gesù acqua viva, Gesù luce, Gesù resurrezione.

È sorprendente per quell’epoca che un rabbì parli con una donna, per di più straniera, ma Gesù ci ha abituato a tante sorprese, anzi egli aveva anche un gruppo di discepole, oltre che di discepoli.

E Gesù in questo episodio, con grande delicatezza d’animo, entra in dialogo con la donna samaritana chiedendo lui a lei da bere, non solo perché ha veramente sete, ma anche per metterla a suo agio in quella situazione inconsueta.

La samaritana si apre al dialogo con fiducia verso quel maestro ebreo ed allora Gesù prende occasione per dirle qualcosa di molto importante: egli non è solo un rabbì, ma può dare un’acqua speciale, che chi ne beve non avrà più sete in eterno. La Samaritana non conosce ancora quest’acqua dono di Dio e colui che domanda da bere. L’acqua viva è il dono che viene da Gesù stesso. Nella tradizione giudaica l’acqua viva era la Legge di Mosè. Gesù dice di essere lui questa vita interiore che rende vivo chi accoglie la parola del Padre e sua (Gv 5,38; 8,37). Il dono dell’acqua viva è lo Spirito Santo e verrà dato in pienezza al credente (Gv 7,37-39; 14,17), diventando sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna, per il credente stesso, ma anche per chi entra in contatto con lui.

È chiaro che Gesù non sta parlando solo con la samaritana, sta parlando anche con noi che leggiamo e meditiamo la sua Parola. Egli può donarci quest’acqua di vita eterna, facendoci rinascere dallo Spirito Santo (Gv 3,3) a condizione che noi lo accogliamo come il Messia che ci rivela il Padre ed allora saremmo in grado di essere quei veri adoratori che adorano il Padre in spirito e verità, sia che ci troviamo ai piedi del monte Garizìm, a Gerusalemme, a Roma o in qualsiasi altro posto della terra.