Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo – di Gennaro Tanzola 5 Novembre 2023 – XXXI domenica del T.O.

il brano evangelico di oggi rimprovera tre gravi errori che svuotano la vita di fede cominciando dall’ipocrisia.

“Legano infatti i Fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente ma essi non vogliono muovere neppure con un dito”. Cristo intima “Giù la maschera” e cioè l’incoerenza delle nostre vite, sappiamo insegnare bene le cose anche con severità e di nascosto facciamo il contrario, con molta indulgenza verso le nostre debolezze, pretendiamo moralità dai figli e rimaniamo malissimo quando un bel giorno ci rinfacciano le nostre incoerenze la dissociazione insegnamento vita

il secondo Peccato rimproverato da Gesù ai farisei è la vanità dell’apparire: “tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente”: amiamo la nostra immagine ammirazione consensi e applausi la tengono patinata, ci sentiamo confortati dai giudizi favorevoli, siamo disposti a sacrificare molto per tutelare la nostra popolarità. Nel caso dei farisei Gesù contesta il loro culto vuoto esteriore, la teatralità nell’operare il bene, la pratica religiosa insidiata dal bisogno di essere visti.

terzo rimprovero: il gusto del potere. La paga dell’incoerenza e della vanità si concretizza nei posti d’onore nei primi seggi, in chiese e conviti, nei saluti, nelle piazze e nei titoli onorifici come quello di maestro. E’ chiaro che cristiani di tal fatta danno ragione all’invocazione paradossale del celebre teologo protestante Karl Barth: “Signore liberami dalla religione e dammi la fede”

Era così ai tempi di Gesù ed è così anche oggi con un aggravante che il nostro maestro e Signore Gesù ci ha dato sempre un esempio deciso chiaro pagato sulla pelle del vivere sempre da servo. Anzi è morto sulla croce proprio come il servo sofferente lui ci ricorda che non dobbiamo amare nessun primo posto non dobbiamo fare i “pavoni” ma tenere bene in mente che “chi tra voi è più grande sarà vostro servo” E allora è alzando lo sguardo a lui che possiamo purificare sempre le nostre intenzioni, tornare sempre all’incantesimo dei primi passi generosi, e affidare a Dio la volontà di perseverare poiché il vero potere è di chi è capace di servire siete tutti fratelli. Non fatevi chiamare padri e maestri.