Si aprirono i cieli! di Marco Staffolani – Battesimo del Signore – Anno C – 9 Gennaio 2022

Pillars of creation, (o Pilastri della creazione) è il suggestivo nome che gli astronomi hanno dato all’iconica sezione
della Nebulosa Aquila, scelta come copertina dei 3 minuti di oggi.

Usiamo l’immagine della luce che penetra ed emerge tra le polveri interstellari per raffigurarci la potenza di Dio che riesce a penetrare il nulla e a mettere in essere, e in continuo movimento, tutto l’universo.
Questo ci rimanda alla scena del vangelo odierno in cui i cieli si aprono. La luce che buca i cieli e che viene ricevuta dalla terra, e in particolare dal più bello tra i figli degli uomini, che è Gesù, è la luce dello Spirito Santo, nella dinamica di accoglienza della luce anticipata dal prologo giovanneo.

Qui lo Spirito discende su Gesù nella forma di colomba. Il simbolismo è chiaramente biblico e si rifa ad alcuni passaggi che citiamo come per nutrici delle parole dell’antico testamento. In Genesi (8, 11) è una colomba a portare a Noè il rametto d’ulivo, mostrandogli così la fine del Diluvio universale e l’inizio di una nuova era di pace tra Dio e gli uomini. Nel Cantico dei Cantici “mia colomba” è l’appellativo affettuoso rivolto all’amata da parte del pastore innamorato. E il colore bianco di questo animale ricorda la purezza e l’innocenza.

La discesa e la permanenza dello Spirito su Gesù, è accompagnata dalla parola di conferma del Padre: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”. La scena Trinitaria, non è però fine a sé stessa. Il compiacimento di Dio, l’avvolgere nell’amore il Figlio da parte del Padre, non può fermarsi nella sola persona del Figlio, e lo Spirito non risulta un semplice “effetto speciale” per i partecipanti. Quest’evento teofanico, che collega il cielo e la terra, attraverso l’umanità deificata, e la divinità umanizzata di Gesù, porta con sé anche il germe del futuro battesimo che l’umanità sta per ricevere, un battesimo di fuoco, come recitano le parola del battista.

Se il battesimo d’acqua predisponeva l’umanità a riconoscere i propri peccati, cioè la distanza incolmabile da una pienezza di vita, è solo nel battesimo dello Spirito, che possiamo ottenere la vita nuova portata da Dio stesso che apre i cieli e si china su di noi.

Contempliamo dunque questa scena, comprendendo e chiedendo l’accoglienza della divinità nella nostra vita, perché se scorgiamo una nuova luce quando chiediamo perdono a Dio, è solo con la sua grande azione che possiamo gustare la totalità dell’immersione nella sua luce.