Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo! commento di Marco Staffolani (III domenica di Quaresima anno C – 20 Marzo 2022)

Il vangelo di oggi è l’inizio del capitolo 13, in cui Luca ci parla della predicazione di Gesù alla folla mentre è in viaggio verso Gerusalemme. Gesù stava parlando alla folla della necessità di valutare ciò che è più giusto fare, in particolare saper riconoscere il tempo favorevole (il kairos), il momento decisivo della salvezza (con la sua presenza in mezzo a noi).

Proprio in quel frangente gli presentano un fatto di cronaca molto grave. Pilato aveva fatto uccidere dei pellegrini provenienti dalla Galilea e se la notizia va presa alla lettera, essi furono uccisi durante il sacrificio. Dunque un fatto di strage e anche un sacrilegio.

Perché riferiscono questa notizia a Gesù?  Siccome era galileo volevano istigarlo contro Pilato? Oppure semplicemente la domanda è sulla bontà di Dio, cioè come mai questi pellegrini muoiono proprio nell’istante in cui stavano mostrando la loro devozione all’onnipotente?

Gesù esce da questa casistica e utilizza i fatti di cronaca, compresi i malcapitati sotto la torre di Siloè, per continuare l’annuncio del regno e la necessità della conversione. Non si tratta di punizioni divine. Piuttosto semplicemente tali fatti raffigurano plasticamente cosa significa “perire”, Quindi per contrasto positivo ci chiedono di cambiare la nostra vita per fuggire tali esiti nefasti!

Anche la parabola del fico è sullo stesso tono. Nonostante tre anni di attesa non si hanno frutti. Viene concessa misericordia ancora per un po’, attraverso la cura specifica del terreno intorno alla pianta.

Ecco dunque cosa possiamo concludere dal vangelo di oggi: la nostra vita senza la cura di Gesù e senza l’accettazione del suo intervento, per la conversione, è come un pianoforte in cattivo stato, polveroso e sconquassato. Nessuna musica, nessun frutto, può uscire da una tale vita. Ma nel momento in cui lasciamo operare il maestro divino, allora è tutta un’altra musica, musica di vita e di festa.