“Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te” di Marco Pasquali, Solennità Immacolata Concezione 8 Dicembre 2021 (Anno C)

Il saluto dell’angelo, con il quale si presenta nella vita della quattordicenne Miriam, viene a rivelare un progetto che già da tempo la riguarda. Infatti quel κεχαριτωμένη che noi traduciamo con “piena di grazia” descrive gli effetti presenti di un’azione che da tempo la riguarda. Andrebbe infatti tradotta più letteralmente con una frase del tipo “oggi sei piena di grazia perché il signore da tempo sta agendo in te”.

Ecco spiegata la meraviglia della giovane, che non è tanto legata alla presenza dell’angelo; infatti il Vangelo sottolinea che era turbata per il contenuto del saluto. Evidentemente ha cominciato a ripercorrere la sua vita cercando straccia di questa intervento così particolare nella sua vita, e probabilmente non riusciva a vederlo. Se poi andiamo a guardare il Magnificat che da lì a pochi giorni avrebbe pronunciato, ci accorgiamo che è una preghiera che, in linea con il modo di pregare della tradizione giudaica, inizia con una benedizione del Signore per le opere compiute. Infatti l’angelo la invita ad esultare, ma si trova smarrita perché non vede nessun fatto straordinario nella sua vota così semplice all’interno della piccola comunità di Nazareth.

Ecco che paino piano si rende conto che quella “meraviglia” a cui era invitata a rendersi conto era la sua “anima”; cioè la sua vita, in pratica quello che noi oggi definiamo come la sua persona. E’ una realtà così splendente di fronte alla quale anche gli angeli esultano grazie al fatto che in lei non c’è mai stata traccia di peccato. E’ questo che festeggiamo nella festa dell’Immacolata, ma attraverso la pienezza di questa bellezza che si è realizzata in Maria, andiamo anche a celebrare quella che è presente in ogni uomo. C’è una positività fondamentale, una bontà e bellezza radicale in ogni uomo, frutto del suo essere creato ad immagine di Dio.

Se Maria, dove questo elemento era distillato al 100%, ha avuto bisogno dell’invito dell’Angelo per rendersene conto e ha avuto del tempo per vederlo e così trasformarlo in ringraziamento e preghiera, immaginiamo la fatica che dobbiamo fare noi per essene coscienti, perché spesso offuscato da tanti fattori. Si tratta allora di purificare il nostro modo di guardare prima di tutto noi stessi, poi gli altri per scorgere questa realtà per vedere così come Dio stesso ci vede e scoprire quel tesoro che è sepolto in ognuno di noi.

Così il nel mistero dell’Immacolata non festeggiamo il privilegio di una persona particolare, ma la pienezza e lo splendore di una bellezza a cui tutto noi partecipiamo e che siamo chiamati a vederne i contorni e a farla emergere.