+ P. Gabriele Ranocchiaro

Il 14 aprile 2025 alle ore 05.30 presso l’ospedale di Teramo dove era stato ricoverato per problemi di salute, all’età di 83 anni è tornato alla casa del Padre

P. Gabriele Ranocchiaro

del Cuore di Maria

P. Gabriele Ranocchiaro è nato ad Ornano di Colledara TE il 18 aprile del 1941 da Giuseppe e Rosalina Magazzeni. Aveva 11 anni quando nel suo paese andarono due sacerdoti Passionisti per incontrare il suo fratello maggiore che aveva espresso il desiderio di diventare Passionista, ma poi non andò. Il piccolo Gabriele nell’assistere a quella scena cominciò a maturare nel suo intimo il desiderio di intraprendere quel percorso e disse ai due sacerdoti passionisti che sarebbe diventato Passionista lui. Pur avendo solo 11 anni era affascinato da San Gabriele.

Due anni dopo partì per il seminario dei Passionisti. Fece il suo cammino ordinario con gli studi necessari. Il 14 settembre 1959 entrò al noviziato di Morrovalle, e il 15 settembre 1960 emise la professione religiosa.

Il 15 settembre 1963 si consacrò in perpetuo e venne ordinato sacerdote a San Gabriele dell’Addolorata il 26 febbraio del 1968.

Trascorsi tre anni dall’ordinazione sacerdotale, sentì il desiderio di poter fare di più come sacerdote. Ne parlò con il direttore, il quale gli suggerì di andare in missione in Indonesia. Era il 1966. Il 10 giugno 1970 partì per il Borneo Occidentale: da Giacarta a Pontianiak in nave e da Pontianiak, dopo sette giorni di attesa, con una nave di commercianti, risalì il fiume Kapuas per 400 km e arrivo a Sekadau, centro della missione passionista.

Il territorio missionario era diviso in parrocchie molto vaste fino a 150 villaggi sparsi nella foresta. Dopo alcuni mesi trascorsi nel centro della missione per lo studio della lingua indonesiana, fu mandato nella parrocchia di Lintang Kapuas.

Il lavoro fu duro ma i risultati furono straordinari. Si aprirono scuole e convitti e si costruirono chiese. Dopo alcuni anni fu trasferito in quella di Pakit. Fu un distacco doloroso. Anche la parrocchia di Pakit era molto vasta. I villaggi più lontani erano a tre giornate di cammino. Una volta rischiò anche la vita quando si rovesciò il fuoribordo sul fiume Kapuas. Per fortuna il fuoribordo fece un giro sul fiume e poi gli ripassò vicino cosicché poté risalirvi. A Pakit vi restò 5 anni. Poi la parrocchia di Pakit fu chiusa e trasferita a Sungai Ayak ove operò fino al suo trasferimento a Batu nell’sola di Jawa ove c’era un nutrito gruppo di giovani che stavano preparandosi per diventare sacerdoti. Fu superiore, direttore dei postulanti, Maestro dei novizi e Direttore degli studenti indonesiani, preludio ad una grande espansione della Congregazione in quella terra.

Per due periodi fu anche consultore del Vicariato regionale della Congregazione in Indonesia. Poi tornò nel Borneo e fu mandato a Senangak e poi a Nanga Taman, dove era stata trasferita la parrocchia, per qualche tempo come vice parroco e poi come parroco. Vi rimase poco perché fu chiamato a Jakarta ove era stata aperta la prima casa passionista. Anche lì lavorò molto, specialmente tra i cattolici di etnia cinese.

Nel 1995 dopo 25 anni di missione in Indonesia, ritornò in Italia. Da allora la maggior parte del tempo l’ha passato al santuario di San Gabriele dell’Addolorata prima come confessore, e poi come responsabile dell’infermeria provinciale assistendo i religiosi anziani e bisognosi di cure continue.

Terminato questo servizio è stato per qualche tempo al Santuario della Madonna della Stella e poi ha fatto ritorno a San Gabriele dove ha assunto l’incarico di economo della comunità e si è prestato per il servizio delle confessioni in santuario e per altri ministeri.

Finché la salute lo ha sostenuto ha continuato questo servizio. Trasferito anche lui nell’infermeria ha potuto ancora dare una mano scendendo con la carrozzella  in santuario per le confessioni o in portineria per ascoltare la gente e offrire loro conforto spirituale. Poi piano piano le sue forze sono diminuite ed è stato impossibilitato a svolgere ogni tipo di attività. Per lui, abituato al lavoro,  è stato molto doloroso e ha fatto molta fatica ad accettare i suoi limiti. Il Signore però lo ha sostenuto con la sua grazia.

Piano piano le sue condizioni di salute sono peggiorate. Ricoverato nell’ospedale di Teramo si è spento la mattina del 14 aprile 2025.

P. Piergiorgio Bartoli CP