+P. Fausto Caffelli

Domenica 24 gennaio 2016, verso le ore 9.00, mentre si preparava a celebrare l’Eucaristia nell’infermeria di San Pancrazio, Pianezza(TO), P.Fausto Caffelli è tornato alla Casa del Padre.

All’alba del suo centenario di vita (mancavano 8 mesi) è tornato alla casa del Padre, domenica 24 gennaio, padre Fausto, mentre si preparava per la celebrazione della messa domenicale. Una messa non più celebrata qui in terra ma celebrata in cielo nella Pasqua eterna.

Era nato a Curtatone-Montanara il 29 settembre di cent’anni fa. Aveva conosciuto i padri Passionisti al santuario mantovano della Madonne delle Grazie, dove si erano stabiliti a partire dal 1905, prima che venissero allontanati dal vescovo di Mantova mons. Menna nel 1935.Andò al noviziato di san Zenone (TV) nel 1933 avendo come maestro il padre Beniamino Giannone che padre Fausto ricorderà per tutta la vita come un santo.Rimase a san Zenone durante tutto il ciclo degli studi sia di filosofia che di teologia, fino alla sua ordinazione sacerdotale avvenuta a san Zenone il 14 luglio del 1940, per le mani di mons. Mantiero Vescovo di Treviso. A causa della guerra nel 1942 fu trasferito a Pegli (GE) dove si dedicò con abnegazione e coraggio alla questua per le necessità della comunità e per la comunità delle Monache di Quarto.Terminata la guerra, dopo qualche anno di residenza a Caravate e a Basella, chiese ed ottenne di potersi recare in Africa come missionario. Vi arrivò nel 1949 e vi rimase fino al 1955.

Rientrato in Italia, sempre determinato a dedicarsi alla attività missionaria estera, fu inviato in Brasile nel nostro vicariato. Trovò in questo paese lo spazio per la sua dedizione missionaria per quasi 25 anni. Ebbe incarichi di fiducia come la responsabilità di economo, la costruzione di scuole e chiese, dedizione alla pastorale locale su distanze notevoli, gruppi di catechesi, gruppi biblici.Al rientro in Italia per raggiunti limiti di età mise a frutto le sue esperienze di pastorale brasiliana animando tra i laici che contattava, gruppi di ascolto della parola di Dio. Chiese poi di fare un anno sabbatico in Terra santa nella nostra casa di Betania. Dopo alcuni anni di residenza a Senzano(VR) in mezzo ai nostri giovani studenti, fu trasferito alla comunità di Brugnato (SP) dove trascorse l’ultima fase della sua vita, 18 anni, prima del trasferimento per problemi di salute alla nostra infermeria di san Pancrazio.

Padre Fausto era di indole gioviale, aperta all’incontro con gli altri. Sapeva accogliere chi andava da lui per consigliarsi e per confessarsi. Esercitò infatti a lungo il ministero della riconciliazione per laici, sacerdoti e anche vescovi.  Era sempre disponibile ad aiutare nelle varie parrocchie della zona, senza peròassumersi l’incarico di parroco.  Gli piaceva vivere in comunità, rendendosi utile per tante incombenze, come la cucina e l’orto. Amava la preghiera comunitaria alla quale cercava di essere presente il più possibile.  Visse questo periodo della sua vita invecchiando bene, tra gli amici che lo andavano a trovare, le ricorrenze della sua vita (celebrò gli 80 anni di vita religiosa a Brugnato attorniato dai confratelli, parenti e fedeli), i consigli che poteva dare, gli aiuti che prestava.

Conservò sempre in convento un’immagine della Madonna delle Grazie di Mantova di cui era molto devoto, quella Madonna che lo vide ragazzo nel suo santuario e che certamente lo avrà accolto in cielo alla vigilia del suo centenario di vita.