+Fr. Battista Perola

Mercoledì 9 marzo 2016, alle 3.00 nella comunità di Pianezza (TO), Fr. Battista Perola è tornato alla Casa del Padre.

I funerali si terranno il 10 marzo 2016 alle 15.30, nella Santuario di S. Pancrazio a Pianezza (TO).

Fr. Battista era nato a Romano di Lombardia, pochi chilometri a sud del santuario di Basella, dove conobbe i passionisti e fu accolto, giovanotto, prima di iniziare il noviziato a san Zenone degli Ezzelini. Da ragazzo fu vittima di un incidente alla stazione ferroviaria di Romano. Ne rimase segnato portando in fronte una cicatrice che caratterizzò il suo volto per tutta la vita.

Al noviziato ebbe come maestro padre Leone Ferrarese che lo preparò alla prima professione dei voti religiosi avvenuta il 25 settembre del 1952. Rimase ancora per qualche anno in quella comunità sbrigando il compito di cuciniere e completando la sua formazione religiosa. Era molto devoto di san Paolo della Croce di cui volle portare il titolo nel suo nome religioso di fratel Battista di san Paolo della Croce. Venne poi trasferito in varie comunità della Provincia, a cominciare da Caravate dove emise la professione perpetua dei voti religiosi nel 1955.

Ebbe varie mansioni nelle comunità dove si trovava, specialmente come addetto alla cucina e all’orto. Avendo imparato da giovane il lavoro di falegname, mise a frutto le sue competenze nella riparazione e sistemazione di tante strutture delle comunità. Di carattere schivo, di poche parole, era laborioso e di animo sereno, non disdegnando di partecipare alla ricreazione della comunità dove sapeva raccontare qualche suo aneddoto simpatico.

Fu fedele alla preghiera sia personale che comunitaria e lo si poteva vedere non di rado con la corona del rosario in mano.

Visse anche qualche anno con i nostri giovani seminaristi, fin che maturò la richiesta di fare un’esperienza missionaria in Africa. Andò in Kenya, a Kadem, in aiuto pratico alla missione. Ci rimase solo un anno per la difficoltà ad apprendere la lingua locale africana. Chiese ed ottenne di poter trascorrere qualche anno in Terra Santa a Betania, dove visse a contatto con i luoghi santi a sua personale edificazione interiore.

Tornato in Italia fu di sede in varie comunità come a Calcinate, a Basella, a Brugnato, e per 10 anni risiedette nella comunità di Cameri, addetto alla portineria, alla cucina e all’orto. Molti cameresi lo ricordano ancora.

Col passar degli anni si sentì invecchiare un po’, anche per gli acciacchi che cominciavano a farsi sentire. Venne allora trasferito nella infermeria di san Pancrazio. Sopportò pazientemente i dolori delle ultime malattie fin che il Padre del cielo lo ha chiamato per la sua ricompensa eterna. Requiescat in pace.