Viene nel mondo! Natale del Signore, 25 Dicembre 2021, di Marco Staffolani

In questo giorno santo ci lasciamo aiutare nella nostra riflessione da Sant’Agostino e da San Leone Magno Papa. Essi celebrano due aspetti di questo Natale: Sant’Agostino illumina ciò che il Signore ha fatto per noi rendendosi vicino facendosi uomo; San Leone Magno invece ci invita alla gioia perché questa prossimità massima del Signore significa per noi salvezza!

Ecco cosa dice il vescovo di Ippona: Il Signore Gesù volle essere uomo per noi. Non si pensi che sia stata poca la misericordia: la Sapienza stessa giace in terra! In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio (Gv 1,1). O cibo e pane degli angeli! Di te si nutrono gli angeli, di te si saziano senza stancarsi, di te vivono, di te sono come impregnati, di te sono beati. Dove ti trovi invece per causa mia?
In un piccolo alloggio, avvolto in panni, adagiato in una mangiatoia. E per chi tutto questo? Colui che regola il corso delle stelle succhia da un seno di donna: nutre gli angeli, parla nel seno del Padre, tace nel grembo della madre. (Disc. 1 per il Natale, 1-3; PL 54, 190-193)

E continuiamo con la voce di San Leone Magno:

​Riconosci, cristiano, la tua dignità!
Il nostro Salvatore, carissimi, oggi è nato: rallegriamoci! Non c’è spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita, una vita che distrugge la paura della morte e dona la gioia delle promesse eterne. Nessuno è escluso da questa felicità: la causa della gioia è comune a tutti perché il nostro Signore, vincitore del peccato e della morte, non avendo trovato nessuno libero dalla colpa, è venuto per la liberazione di tutti. Esulti il santo, perché si avvicina al premio; gioisca il peccatore, perché gli è offerto il perdono; riprenda coraggio il pagano, perché è chiamato alla vita.

Da ultimo non terrò nascoste le parole del mio fondatore San Paolo della Croce, che lega il Natale alla Pasqua, attraverso la pittura (che abbiamo messo anche in copertina di questi tre minuti) in cui il Bambino riposa sul nudo legno della croce:

Vorrei che celebrasse il s. Natale nella povera stalla del suo cuore ove nascerà spiritualmente il dolce Gesù. Presenti questa povera stalla a Maria Ss.ma e S.Giuseppe, acciò l’adornino di virtù, affinché il dolce Bambino vi stia bene. Molti anni or sono io avevo un bel Bambino dipinto sopra una carta di Germania, che se ne dormiva placidamente sopra una croce. Oh! quanto mi piaceva quel simbolo! Lo diedi ad una persona crocifissa, ma di santa vita, la quale fu diretta da me finché visse e fu un’anima delle più virtuose e di altissima contemplazione chi’io abbia conosciuto, e morì in concetto di santa.
Io volevo, come bramo a lei, che quell’anima fosse bambina per semplicità e purità, dormisse sopra la croce del dolce Gesù. Dunque lei nel s. Natale, che avrà il Bambino nel suo cuore, tutta trasformata in esso per amore, dorma con lui nella culla della Croce e alla divina canzonetta che canterà Maria Ss.ma, lei si addormenti col divin Bambinello, ma fatta un sol cuore con esso. La canzonetta di Maria Ss.ma sarà: Fiat voluntas tua sicut in caelo et in terra, l’altra strofetta sarà: Operare, patire e tacere, la terza strofetta sarà: Non ti giustificare, non ti lamentare, non ti risentire. Che ve ne pare, Suor Angela Maria Maddalena, di questa canzonetta? Imparatela bene, cantatela bene dormendo su la Croce e praticatela con fedeltà, che vi assicuro vi farete santa. (Lettere III, 604)

Auguri a tutti voi di un Santo Natale