Un padre dal cuore di mamma, commento di Serenella Del Cinque, (IV domenica di Quaresima Anno C – 27 Marzo 2022)

Un Padre dal cuore di mamma

“Un uomo aveva due figli”: entrambi non conoscono il Padre. In questa parabola troviamo ripetuta questa parola – “Padre” – ben 12 volte.

Il figlio minore se ne va, perché pensa che il Padre gli tarpi le ali, gli tolga la libertà, poi, quando torna, pensa di meritare un castigo a causa di quello che ha fatto. Senza nemmeno immaginare che il Padre lo sta aspettando. Il figlio maggiore, pur restando nella casa paterna, si aspetta una ricompensa solo per i suoi servigi, per il suo lavoro. Senza neanche immaginare di essere amato immensamente perché figlio.

Entrambi fanno lo stesso errore. Il primo sceglie la strategia della libertà e del piacere: “trovo la felicità nel fare quello che mi pare”. Il secondo quella del dovere, del do ut des: “sono bravo per questo otterrò dei benefici”, vuole comprare l’amore del Padre, come se il Padre fosse un padrone e lui un servo.

Ma il Padre va oltre le piccinerie di entrambi. Rembrandt nel celebre quadro dal titolo “Ritorno del figliol prodigo” dipinge questo Padre con una mano maschile e una femminile: perché è un Padre che si comporta come una madre. Quando il più giovane torna, lui lo aspetta, lo vede mentre era ancora lontano, gli corre incontro, gli si getta al collo e lo bacia. Senza pudore. Proprio come farebbe una mamma per il suo bambino. E poi fa festa.

Quando il maggiore non torna, resta fuori dall’uscio nella sua solitudine infinita, il Padre corre ancora, corre incontro a quel figlio, che ostinato non capisce l’amore. Lascia la festa, lascia la casa per supplicarlo.  

In questa parabola, in questi due figli, ci riconosciamo: nel figlio che vuole cercare la felicità lontano, si ritrova a rubare il cibo ai porci e poi torna, ha fiducia che il Padre non lo caccerà, si ricorda il sapore del pane, ma teme ancora il castigo.

E ci riconosciamo forse soprattutto nel figlio pieno di rabbia, che pur restando nella casa del Padre è lontano, perduto, solo, pesa l’amore con il bilancino, è geloso e tutto sommato pensa che il Padre non farebbe festa anche per lui. 

Che ciascuno di noi possa fare esperienza dell’amore incommensurabile di Dio, il Padre che continuamente ci corre incontro con un cuore di mamma. In Lui ci riconosceremo tutti fratelli e sorelle. E sarà gioia piena, gioia senza fine.