Tutto quello che il Padre possiede, è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà. (Commento di Francesco Guerra alla solennità della Trinità, Anno C, 11 giugno 2022)

La solennità della Ss.ma Trinità completa e riassume teologicamente il ciclo pasquale,
pur essendo già entrati noi nel tempo liturgico ordinario. Gesù, risorto dalla morte
(Pasqua) è salito al cielo alla destra del suo Padre (Ascensione) e ha donato il suo Santo
Spirito alla Chiesa (Pentecoste).
Gesù durante l’Ultima Cena aveva promesso ai suoi discepoli che salendo al Padre suo
e Padre nostro, non li avrebbe lasciati soli. Certamente si riferiva al sacramento del suo
corpo e del suo sangue (l’Eucarestia), ma non solo: si riferiva anche alla sua presenza
nel dono dello Spirito Santo, che è dono di amore, di verità e di unità.
C’è una profonda unità tra le tre persone della Trinità e Gesù ce lo ricorda proprio nel
brano che abbiamo ascoltato ora:
“Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso,
ma… prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede
è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà”.
Quello che Gesù ha fatto e ha proclamato non è altro che la stessa volontà del Padre.
Quando Gesù accoglie e perdona i peccatori vuol dire che il Padre e lo Spirito Santo
accolgono e perdonano, perché Gesù è il volto concreto e la manifestazione terrena
dell’amore misericordioso di Dio.
E il senso più profondo delle parole di Gesù, quegli insegnamenti che spesso neanche
gli apostoli riuscivano a comprendere, è lo Spirito Santo che ce li fa sentire nel cuore
in maniera chiara e forte, perché Lui è “lo Spirito della verità che ci guiderà alla verità
tutta intera”.
E la verità è questa: che Dio ci ama così tanto che ci ha dato il suo Figlio unigenito.
“Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore…
Questo è il mio comandamento che vi amiate gli uni gli altri” (Gv 15, 9.12).