Siamo venuti ad adorare! Epifania del Signore 6 Gennaio 2022, di Marco Pasquali

La XX Giornata mondiale della gioventù, che si è tenuta a Colonia dal 15 al 21 agosto 2005, ha visto come tema centrale quello del pellegrinaggio dei Magi, visto che nella Cattedrale di questa città sono conservati i corpi che vengono tradizionalmente attribuiti a questi tre re.

Nel corso della storia diverse tradizioni sono nate per raccontare ciò che è accaduto a questi tre stranieri dopo l’incontro con Gesù e, quella che riguarda proprio queste reliquie, li vede morire a Gerusalemme martiri della fede; in seguito le loro spoglie saranno trasferite da Sant’Elena a Costantinopoli, per poi essere donate a Milano e da qui trafugate a Colonia da Federico Barbarossa quando nel 1162 mise a sacco la città.

In realtà non c’è nessuna documentazione che faccia risalire questi corpi alle persone di cui la Bibbia parla, eppure un fatto curioso è emerso quando furono fatti dei rilevamenti su questi resti. I corpi dei Re Magi erano in buono stato di conservazione, essendo stati trattati con balsami e spezie, e mostravano dal volto e dalla capigliatura tre età differenti: il primo sembrava avere 15 anni, il secondo 30 e il terzo 60 anni.

Ecco che emerge il valore simbolico di queste reliquie che ci permette di avvicinare il significato di questa festa: la nascita di Gesù è la rivelazione di Dio stesso che si rende esperibile attraverso la concretezza dell’umanità. Epifania significa allora manifestazione, ma come accade per tutti i tipi di messaggi, questi vengono “confezionati” per raggiungere un determinato tipo di destinatario. Infatti, se volgiamo comunicare qualcosa con WhatsApp usiamo emoji molto diverse se dobbiamo parlare con mamma o con i nostri amici!

Ci viene allora mostrato che i destinatari di questo messaggio di Dio è gente come i Magi. Infatti recepiscono subito il messaggio: se i discepoli ci mettono oltre tre anni a capire che Gesù è Dio stesso, loro lo fanno subito; infatti dicono che sono venuti letteralmente “ad inginocchiarsi ai suoi piedi”, gesto che si fa con Dio.

I magi allora non sono solo “stranieri”, a rappresentare tutti popoli, ma dalle reliquie ci accorgiamo che sono anche di tre età molto diverse, che rappresentano le tappe fondamentali della vita: giovinezza, maturità, vecchiaia. Ciò ci dice che questo messaggio è comprensibile a tutti, indipendentemente dal grado di maturità umana. Ma c’è un altro elemento che è fondamentale: si sono messi in moto spinti dalla curiosità, dalla volontà di scoprire il vero e di sperimentalo in prima persona, senza aspettare che la notizia comparisse sui giornali. Il messaggio allora è sì confezionato per ciascuno di noi, ma spetta poi alla persona il volerlo prendere sul serio e lasciarsi coinvolgere da esso.