Se aveste fede! (commento di p. Francesco Guerra al vangelo della XXVI domenica del T.O anno C) 2 Ottobre 2022

Il vangelo proposto oggi dalla liturgia domenicale è composto da due insegnamenti di Gesù,
il primo sulla fede e il secondo sul servizio.
Quanta fede dobbiamo avere? Ne basta pochissima, quanto il piccolissimo seme di senape,
ma è necessario che sia autentica, perché come la senape diventa un alberello dove si possono
poggiare anche gli uccelli (Marco 4,32), così l’autentica fede può trasportare un albero o una
montagna.
Fede in Gesù che è il Signore del cielo e della terra e ci ha detto che noi possiamo chiedere
nel suo nome al Padre del cielo qualsiasi cosa ed Egli ce la concederà e possiamo fare cose
anche più grandi di quelle che ha fatto Gesù (Giovanni 14,12-14).
È vero? È proprio possibile? Sì, gli apostoli hanno evangelizzato territori molto più vasti di
quelli percorsi da Gesù e compiuto miracoli straordinari. Tanti santi hanno fatto cose
altrettanto stupende: perché meravigliarci? Le parole di Gesù sono sempre vere: i miracoli
avvengono anche oggi. Il problema siamo noi, che ci siamo lasciati contagiare da questo
mondo scientista che crede di sapere tutto e risolvere tutto e in realtà ha perso la bussola
dell’orientamento e non sa più dove sta andando. Noi non sappiamo più perché continuiamo
a correre e ad affannarci e siamo sempre in ansia senza trovare la pace. Fede ci dice Gesù.
La seconda parabola è sul servizio: che comporta essere discepoli di Gesù? Essere operai
del Regno di Dio che donano se stessi per servire Dio e i fratelli, con umiltà e dedizione, senza
presunzione, con fedeltà, sapendo che “siamo servi inutili, abbiamo fatto quanto dovevamo
fare”, come dice Gesù. Inutili, nel senso che abbiamo fatto il nostro dovere, niente di più ed
inoltre consapevoli che senza la grazia di Dio tutte le nostre opere sarebbero veramente
inefficaci, ma collaborando con Lui ogni azione diventa realtà nuova e bella.
Con Gesù tutto possiamo.