Questi è il Figlio mio l’amato, ascoltatelo! (Giuseppe Adobati) IT

Commento alla seconda domenica di Quaresima anno B

Questo brano di vangelo è come uno specchio nel volto trasfigurato di Gesù e anche noi come Pietro vediamo il nostro volto di figli, perché nel battesimo tutti siamo stati resi i figli di Dio. La trasfigurazione ci vuole presentare questa esperienza definitiva, che però non è completa perché ogni giorno siamo chiamati a rinnovare questa esperienza di vita da risorti e da battezzati. Il testo descrive la trasfigurazione innanzitutto in termini di luce: Gesù è folgorante, si riesce a malapena descrivere le sue vesti. La luce è principio di vita, di calore, di amore, di conoscenza. Questa luce folgorante è segno della potenza di Dio ed è luce che illumina tutto ciò che sta nel mondo nell’universo. Questa luce è interpretata dalla presenza di Elia e Mosè. Capiamo Gesù trasfigurato nella maniera in cui lo collochiamo all’interno della storia della salvezza, cioè con la promessa e con la profezia di Dio, rappresentati da Mosè e Elia.

Solo la Scrittura ci aiuta a conoscere questa forza del volto di Dio trasfigurato in Gesù. Di fronte a questo evento Pietro intuisce la bellezza e dice “è bello per noi essere qui”. Tutti noi siamo fatti per essere davanti a questo volto! Quell’esperienza per Pietro è consolante, rappacificante. È l’esperienza di chi si sente accolto, di chi si sente bene e vuole stare lì, vuole che quel momento continui. La trasfigurazione è un punto di arrivo perché ci permette di intuire la bellezza dell’incontro con Dio, ma in realtà è anche un punto di partenza perché dobbiamo metterci in cammino, perché questo cammino ci porta nella vita, dai fratelli.

La nostra chiamata quindi è portare dentro la storia di ogni giorno quello che abbiamo intuito. Il frutto della trasfigurazione è trattenere questo volto, questo sguardo, questa intuizione che è la tenerezza di Dio, che è l’amore di Dio, che è la capacità di portare amore, gioia, pace. Questa è la trasfigurazione che avviene ogni giorno dentro di noi. Essa avviene attraverso l’ascolto della Parola. Nella nube Dio, il Dio nascosto, il Dio che non ha volto, ha voce e manifesta la sua voce attraverso l’indicazione: “Questi è il figlio mio ascoltatelo”. C’è l’invito ad ascoltare Gesù come il figlio di Dio, ma c’è l’invito soprattutto ad ascoltare Gesù come colui che poco dopo scenderà con i discepoli dal monte, tornerà in mezzo alla vita, e poi di lì a qualche mese, darà la sua vita sul Calvario. Questi è colui che siamo chiamati ad ascoltare, questo è il figlio di Dio che rivela il volto del Padre, questo è il figlio che trasfigura il mondo: è Lui che ci dona la vera pace!

versione portoghese

versione francese

versione spagnola