“Oggi si è compiuta questa scrittura!” di Serenella Del Cinque – IV domenica del T.O. 30 Gennaio 2022
Il brano evangelico di questa domenica si pone in continuità con quello ascoltato la settimana scorsa. Inizia con il versetto conclusivo del brano precedente: «Gesù cominciò a dire “Oggi si è compiuta questa scrittura nei vostri orecchi”» (Lc 4, 21).
Tutto il racconto inizia e si conclude con Gesù che insegna di sabato, e ci offre un anticipo di tutta la sua azione, e delle reazioni della gente.
«Gesù cominciò a dire»: egli inizia il suo ministero presentando il suo programma di vita. Programma che si realizza nella vita quotidiana, nell’oggi, quando la Parola trova ascolto nel nostro orecchio e nel nostro cuore.
Siamo nella sinagoga di Nazaret, e Gesù – dopo il Battesimo al Giordano – si propone come ermeneutica vivente, interpretazione, realizzazione dei versetti di Isaia (cf Is 61, 1-2). Con la sua venuta nella storia Gesù inaugura l’anno di grazia, l’anno di misericordia (Lc 4, 18-19) cui si riferisce il profeta. Egli si riconosce in questa Parola, che in Lui diventa carne, assume un volto.
Quando la Parola ci svela il volto Dio (cf. Francesco, Omelia per la Domenica della Parola di Dio, 24 gennaio 2022), incontra le nostre resistenze e si scontra con le nostre aspettative, le presunzioni, le false sicurezze. La Parola rivela ciò che abita nel nostro cuore e diventa scomoda, chiama a conversione. Il Signore ci mette in guardia dal compiere l’errore di sbagliarci su di lui, ci richiama a rinunciare ai nostri pregiudizi e ad «accogliere il volto concreto in cui Lui si è rivelato: l’uomo Gesù di Nazaret» (Benedetto XVI, Angelus, 3 febbraio 2013).
Coloro che ascoltano Gesù nella sinagoga, prima lo accolgono in modo superficiale, poi lo rifiutano. Tanto che, conclude il Vangelo, «furono pieni di sdegno e lo condussero fin sul ciglio del monte per gettarlo giù» (Lc 4, 28-29). Ma – passando in mezzo a loro – si incamminò per altri villaggi. Il Signore non si ferma, ma attraversa la nostra vita e la nostra storia seminando la Parola.
Il rifiuto che Gesù subisce nella sua “patria” (Lc 4, 24) è il rifiuto che avrebbe incontrato in Israele. l’anticipo di quanto avverrà a Gerusalemme, quando verrà ucciso fuori dalla città (cf. Gv 19,20).
Ma Gesù, risorto dai morti, continua a camminare in mezzo a noi.