LA NOSTRA LIBERTÀ APRE LE PORTE ALL’OPERA DI DIO

Commento al Vangelo della IV domenica del T.O 11 Febbraio 2024

di Marco Staffolani

C’è tanta sofferenza nella richiesta che fa il lebbroso a Gesù, ma c’è anche tanta fede che spinge questo uomo a domandargli la guarigione. “Se vuoi puoi purificarmi”, quanta potenza c’è in questa frase! 

Spesso ci capita di fare richieste a Dio ma con la pretesa che Egli ci risponda e ci esaudisca, e per di più pretendiamo che sia fatto in modo rapido abituati alla nostra società del consumare, che chiede, consuma e non ringrazia. 

Il lebbroso non si comporta da consumatore (che vuole sempre ragione) ma si affida totalmente alla volontà di Gesù. È questo abbandono totale che muove le viscere di Cristo, che smuove a compassione il cuore di Dio. 

Gesù Cristo è venuto nel mondo per salvare ogni uomo, ha versato il suo sangue per tutti e non ne verrà persa nemmeno una goccia. Però ha bisogno del nostro consenso, ha bisogno della nostra libertà per compiere i suoi prodigi. 

Se non siamo noi a chiedere la guarigione dalle tante infermità che ci affliggono, non solo fisiche ma soprattutto spirituali, non possiamo pretendere che Dio agisca arbitrariamente nella nostra vita, perché l’amore deve essere innanzitutto desiderato, accolto, richiesto. 

Chiediamo allo Spirito Santo, lui che è fonte di novità, come il vento che non si sa di dove viene e dove vada, che muova il nostro interiore alla novità di Gesù, il Dio che si fa carne per guarire l’umanità sofferente.