La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato (di p. Francesco Guerra)
Conosciamo la misera condizione dei lebbrosi di quel tempo. L’evangelista Marco ci offre un breve ed intenso quadro di emozioni e fede (che è stato già commentato anche giovedi 14 gennaio)
Il lebbroso avvicinatosi a Gesù lo supplicava in ginocchio. Quanto dolore e quanta speranza nel cuore di quest’uomo: con tutta umiltà e profonda fiducia si rivolge a quel giovane Rabbì che è un rappresentante di Dio: “Se vuoi, puoi purificarmi!”. Purificare quel corpo piagato e risanare quel cuore pieno di tante ferite.
La preghiera di supplica è la preghiera che esce dal cuore e dalla bocca di chi sta male: la maggioranza dei salmi della Bibbia sono di supplica. Sì ci sono anche i salmi di ringraziamento, di lode, di fiducia, ma quelli di supplica sono di più.
Non è forse vero che anche noi ci rivolgiamo a Dio soprattutto quando stiamo male? E in queste occasioni la nostra preghiera non è forse più intensa?
Gesù si comporta con noi come con quel lebbroso: ha compassione, ci tende la mano, ci tocca e ci dice: «Lo voglio, sii purificato!»
Ti ringraziamo dal profondo del cuore Gesù e ti promettiamo che non ci dimentichiamo di te quando stiamo bene. Anzi vogliamo proclamare la tua bontà, così come ha fatto quell’uomo ormai guarito, che si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto.
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