Insegnava loro come uno che ha autorità.

di P. Francesco Guerra

Insegnava loro come uno che ha autorità.
Fin dalle prime pagine del vangelo di Marco, Gesù appare come uno che ha autorità. Dice
ai 4 pescatori sulla riva del lago di Galilea: “Seguitemi!” ed essi subito lo seguono; al
demonio: “Taci ed esci da lui!” e l’uomo è liberato; al lebbroso: “Sii purificato!” ed egli lo
è. Gesù non solo comanda, ma quello che ordina si compie, la sua parola opera
concretamente. Al paralitico dirà: “Alzati!” dopo avergli detto: “Figlio, ti sono rimessi i
peccati.” Ed infatti, senza alcun timore, Gesù dirà di se stesso: “Il Figlio dell’uomo ha il
potere sulla terra di rimettere i peccati”.
Anche il suo insegnamento mostrava autorità, non come gli scribi, che si rifacevano alle
spiegazioni di qualche importante Dottore della Legge mosaica per insegnare nelle
sinagoghe. Gesù parlava nel suo proprio nome. Gli scribi spiegavano il passato, quello che
era scritto nella Bibbia. Gesù parla al presente e annuncia che il Regno di Dio è compiuto
nella sua persona e i gesti miracolosi e le parole che insegna rivelano che Lui è stato mandato
da Dio Padre e si è fatto uomo per redimere la nostra umanità malata e peccatrice.
I contemporanei di Gesù furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che
è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti
impuri e gli obbediscono!». Essi sono consapevoli che sta accadendo qualcosa di
straordinario, ma ovviamente ancora non riescono a comprendere tutta la portata
dell’evento.
E noi? Noi, come i 4 pescatori di Galilea che lo stanno seguendo e che sono entrati
silenziosi con Lui nella Sinagoga di sabato per santificare il giorno del Signore, seguiamolo
da vicino, osserviamo con attenzione le sue opere, ascoltiamo con docilità di cuore le sue
parole meditandole con amore e cercando di metterle in pratica.
Lasciamoci coinvolgere dalla Sua persona, non perdiamolo di vista in questa domenica e
nelle settimane che vengono.