Ecco lo sposo! Andategli incontro! (di p. Giuseppe Adobati) IT-PT-FR-ES
XXXII domenica tempo ordinario anno A (Giuseppe Adobati)
Gesù presenta una parabola per spiegare il senso del nostro cammino nella vita e la dinamica della presenza del regno di dio, del suo amore, del suo perdono nella nostra vita.
Come si realizza questo?
Gesù prende l’esempio del rituale che veniva usato per il matrimonio del suo tempo: quando alcune vergini andavano ad accogliere lo sposo per portarlo poi alla sposa. Questo era un momento di festa e gioia, ma al tempo stesso era occasione per riscoprire la gratuità, l’attesa come segno di libertà di qualcuno che arrivava quando e come vuole.
E’ essenziale il bisogno di essere pronti, di saper valorizzare ogni momento come occasione di crescita nel bene, uscire da sé stessi. Le 5 vergini sapienti sono coloro che hanno portato con sé questa riserva di olio che permette di vedere anche nel buio. Questa luce è la capacità di vedere il volto dello sposo che viene all’ora più buia.
Nella vita quotidiana siamo chiamati a tenere viva la nostra lampada attraverso la nostra fede, e speranza e carità. Quest’ultima diventa operosa e costruttiva con gesti di bene proprio perché abbiamo riconosciuto nel buio illuminato dalla fede il Signore.
Si racconta un fatto di San Paolo della Croce, che un giorno si stava intrattenendo con alcuni suoi religiosi. Di punto in bianco chiese ad uno di essi “sono accese le tre lampade?” Quel religioso non colse subito il significato della domanda misteriosa e con lo sguardo attonito chiedeva chiarimenti.
Con vivacità Paolo spiegò: le tre lampade sono quelle della fede, della speranza, della carità. Voi siete il tempio di dio vivo. Visitate spesso questo tempio interiore e vedete se sono accese le tre lampade: della fede, della speranza e della carità. Il giusto infatti vive di fede! Vivete di fede!
Meditação do Evangelho do XXXII Domingo do Tempo Comum
Jesus apresenta uma parábola para explicar o significado do nosso caminho na vida e na dinâmica da presença do Reino de Deus, do seu amor e do seu perdão na nossa vida.
Como se realiza isto?
Jesus usa como exemplo o ritual que era usado na celebração do matrimónio no seu tempo: no qual algumas virgens acolhiam o esposo e depois acompanhavam-no à esposa. Este era um momento de festa e de alegria, mas ao mesmo tempo era ocasião para redescobrir a gratuidade, a espera como sinal de liberdade de alguém que vem quando e como quer.
É essencial a necessidade de estarmos prontos, de saber valorizar cada momento como ocasião de crescimento no bem, e sair do egocentrismo.
As cinco virgens prudentes representam aqueles que levaram consigo aslâmpadas de azeite que permitem ver também no escuro. Esta luz é a capacidade de ver a face do esposo que vem durante a hora mais escura. Na vida quotidiana somos chamados a manter viva a nossa lâmpada por meio da nossa fé, esperança e
caridade. Esta última requer mais empenho e é construída com gestos de bem, porque na escuridão iluminada da fé reconhecemos o Senhor.
Conta-se que São Paulo da Cruz, um dia estava num momento de convívio fraterno com alguns religiosos. Perguntou a um deles: «estão acesas as três lâmpadas?». Aquele religioso não compreendeu imediatamente o significado daquela pergunta misteriosa e com um olhar admirado pedia esclarecimentos.
De um modo vivaz Paulo explicou: as três lâmpadas são as lâmpadas da fé, da esperança e da caridade. Vós sois o templo de Deus vivo. Visitai regularmente este templo interior e vede se estão acesas as três lâmpadas da fé, da esperança e da caridade. Na verdade, o justo vive da fé! Vivei da fé!
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