Festa di S. Maria Goretti al santuario di Nettuno

A Nettuno nel Santuario di Nostra Signora delle Grazie e di Santa Maria Goretti, le festa liturgica di quest’ultima lo scorso 6 luglio è stata vissuta, in tempo di Covid-19 tra preghiere e nostalgie, distanziamenti e speranze.

I nove giorni di preparazione organizzati dal rettore il passionista Pasquale Gravante hanno visto l’avvicendarsi delle comunità parrocchiali di Nettuno, Le Ferriere e Borgo Montello. Ad aprire il novennale il vescovo di Albano monsignor Marcello Semeraro che si è soffermato sul perdono di “Marietta” al suo assassino.

Annullato, da qui la nostalgia, il tradizionale pellegrinaggio a piedi Nettuno-Le Ferriere che tradizionalmente accompagna la preparazione alla festa, il Santuario ha vissuto il 6 luglio con intensa preghiera. Alle 10.30 la Messa presieduta dal rettore padre Gravante con la presentazione della vita della santa bambina mentre alle 15.45 la commovente liturgia svoltasi alla Tenda del Perdono (la camera dove Maria Goretti morì alla stessa ora del 6 luglio 1902) è stata officiata dal superiore provinciale dei passionisti padre Luigi Vaninetti.

Alle 18 poi la concelebrazione presieduta dal cardinale Giuseppe Petrocchi arcivescovo dell’Aquila che ha sottolineato

come «il miracolo più grande fatto da Marietta» sia stata «Marietta stessa che con l’aiuto dello Spirito Santo ha espresso una sapienza e un discernimento umanamente parlando incomprensibili».

Quindi, richiamando le letture della Messa, il porporato ha sottolineato che fotografavano in modo mirabile la vita di santa Maria Goretti, seme che muore per dare la vita perdonando il suo uccisore e desiderando per lui il Paradiso vicino a lei.

Le liturgie celebrate da Gravante, Vaninetti e dal cardinale Petrocchi