+ P. Flavio Toniolo

Nel pomeriggio del 30 aprile 2023, presso l’ospedale Villa Iris (Pianezza), è tornato alla casa del Padre

P. Flavio Toniolo

( Domenico) del Sacro Cuore

Padre Flavio Toniolo era nato il 16 marzo 1940 a Valdagno (VI) da Pietro e Giovanna Facchinello. Entrato giovanissimo nel seminario di Basella (BG) andò nel Noviziato a San Zenone degli Ezzelini (TV) per poi emettere la professione religiosa l’08 settembre 1958. Studiò la filosofia a Mondovì (CN) (anni 1958- 1962) e la teologia a Pianezza (TO) (1962-1966). Fu ordinato sacerdote a Pianezza il 19 marzo 1966.

Fin da giovane risultò affetto da un grave problema agli occhi: il glaucoma. I medici gli avevano pronosticato la completa cecità verso i trenta- trentacinque anni: completamente cieco non diventò se non forse negli ultimi mesi di sua vita, comunque i superiori di allora non interruppero il suo cammino di vita religiosa passionista e di accedere così al sacerdozio: di questo P. Flavio fu sempre grato. Non ebbe impegni gravi di responsabilità nelle nostre comunità, a parte un breve periodo di vicedirettore del nostro seminario minore e di professore nelle nostre scuole interne. Si era però fatto una buona cultura perché amava molto leggere libri e giornali, aiutandosi magari con la lente d’ingrandimento.

Scrisse tre libri: “50 anni d’amore”, “Don Giovanni Lanza, sacerdote buono e fedele” e la sua tesi di Laurea. Ottenne infatti di potere studiare a Roma, dove si laureò in Scienze Sociali alla Gregoriana nel 1979 con la tesi “Il Compromesso storico”, stampata nel 1981, dimostrandone il fallimento. Ed ebbe ragione. I suoi professori l’avrebbero addirittura spinto a proseguire nel campo della sociologia, ma conscio dei propri limiti di vista declinò l’invito e preferì l’apostolato delle confessioni nelle nostre case. Così fino a quattro mesi fa, fu fedelissimo ai suoi turni di confessioni nel Santuario mariano di Basella (BG). In confessionale era comprensivo, ma anche sapeva stimolare alla conversione e alla preghiera. Nella predicazione era concreto e chiaro: era infatti facile raccogliere il suo messaggio. Collaborò con il Centro “Stauros” di Pescara (anni 1979-1983) e con la Rivista “La Sapienza della Croce” inviando revisioni di libri ed articoli sulla Passione di Cristo. Si specializzò nella correzione delle bozze di varie edizioni. Fu caporedattore della nostra rivista “Divin Crocifisso” (anni 1984-1996).

La sua vita e la sua psicologia sono state forgiate dalla strisciante cecità che andava sempre più limitando i suoi movimenti. Era normalmente schietto e diretto, e sapeva difendere le proprie convinzioni: forse le indecisioni causate dalla scarsa vista venivano compensate dalle sicurezze interiori della sua anima e delle sue conoscenze. Era comunque sereno e contento di vivere, contento soprattutto di potere ancora offrire aiuti e contributi alla comunità religiosa. Non ha mai dimostrato esternamente insofferenza e ribellione per la grave limitazione della sua vista. Dispensato dalla recita del Breviario compensava con altre preghiere. Fin che ha potuto ha guidato la recita del rosario e la via crucis in comunità. Ultimamente lo s’incontrava nei corridoi e in camera con il rosario in mano, e quando incominciò a trovare impossibile celebrare la santa messa con la comunità, celebrava in camera.

P. Leone Masnata