+ p. Cherubino Satriano

Alle 18.30 del 29 agosto 2020, presso la comunità di Morrovalle, è tornato alla casa del Padre

p. Cherubino Satriano

(Luigi) del Cuore di Maria

I funerali si svolgeranno a Morrovalle, lunedì 31 agosto 2020 alle 15.30.

Luigi Satriano è nato a Buccino (SA) il 4 maggio 1921 da Carmine e Maria Assunta Moscarelli. La sua fu una delle poche vocazioni adulte del tempo, visto che bussò alle porte del convento di Morrovalle all’età di 24 anni. Quando la sua la sua famiglia si trasferì a Montepulciano (SI) terminò la maturità classica presso il seminario vescovile e nel 1942 cominciò il servizio di leva durante il quale decise di avviarsi alla carriera militare divenendo Ufficiale di complemento. Da molto tempo sentiva in lui il desiderio di entrare in concento, ed in questo periodo questo richiamo diventa sempre più forte. La cosa che non passò inosservata ai suoi superiori che lo lodavano sia per la sua creatività nell’animazione della vita ricreativa delle truppe specialmente nell’organizzazione di spettacoli teatrali, sia per lo zelo con cui partecipava e si faceva promotore di iniziative a sfondo religioso. Ma era soprattutto la sua ineccepibile ed esemplare condotta morale che risaltava più di tutto. Grazie alle ottime referenze del Direttore del seminario e dell’Ordinario militare e dei suoi Superiori fu presto ammesso al noviziato di Morrovalle sotto la direzione di P. Fausto Vergari che concluse emettendo la sua prima professione il 29 ottobre 1947. Espletò il suo periodo formativo prima alla Madonna della Stella dove studiò Filosofia e poi a S. Gabriele dell’Addolorata dove terminò gli studi teologici e dove fu ordinato sacerdote il 14 settembre 1951. Presto emerse la sua propensione per le lingue straniere e per l’insegnamento, per cui nel 1954 iniziò il suo periodo di studio presso la facoltà di Lingue e Letterature straniere all’Università degli studi di Bari, che concluse conseguendo la laurea nel 1959.

Nel corso della sua vita risiedette principalmente nei conventi di Macerata, S. Marcello ed infine Morrovalle per dargli la possibilità di espletare il ruolo di professore di inglese e francese a cui si dedicò dal 1961 al 1991 presso la Scuola media di S. Marcello, il Liceo scientifico di Iesi e poi quello linguistico di Iesi. La passione per le lingue non lo abbandonò mai, al punto che lo spinse ad ampliare il numero delle lingue da lui conosciute estendendolo anche a quelle dell’Est Europa.

Dopo aver raggiunto l’età della pensione fu trasferito a Morrovalle dove rimase fino al giorno della sua morte. In quanto casa di formazione ebbe l’opportunità di continuare ad insegnare nella scuola interna, dedicandosi anche all’apicoltura, ma soprattutto alle confessioni. Fu grazie a questo ministero che si rese conto della necessità di mettersi a servizio delle persone malate nello spirito e per tale ragione gli fu dato dal vescovo l’incarico di esorcista. Ha sempre vissuto questo ministero più in termini di “consolazione” che di “guarigione”: consapevole infatti che la guarigione spirituale richiede un processo a volte lungo, si preoccupava principalmente di far sentire queste persone accolte ed ascoltate, aiutandoli ad integrare la sua azione con quella medica. Fu presto travolto da questo ministero, al punto che fu necessario dedicargli degli spazi appositi affinché potesse esercitarlo in modo opportuno. Fu sempre discreto ed accogliente, sempre pronto a sacrificare anche il suo tempo libero.

P. Cherubino era un religioso molto concentrato sul suo lavoro, al punto di sembrare a volte schivo nei rapporti interpersonali, ma in realtà era dotato di un grande senso di carità e di accoglienza, ma soprattutto di umorismo! Attraverso questa visuale guardava il mondo e la vita, in un modo tale riusciva sempre a sdrammatizzare le situazioni e ad offrire una visuale diversa delle cose. Uomo di grande fedeltà alla preghiera e con lo sguardo sempre rivoltò alle realtà eterne, non mancava di scherzare anche su questo. Celebre è oramai la sua battuta: “Noi diciamo «Signore fammi venire presso di te» … ma poi aggiungiamo sempre «senza troppa fretta però!»” che concludeva con la sua risata inconfondibile. La sua morte ci lascia un grande vuoto, che però sapremo colmare grazie alla sua testimonianza di vita, fatta di un forte desiderio di conformazione a Gesù e di servizio senza riserve per il prossimo.