+ p. Aurelio Frisina
Alle 22.15 del 19 maggio 2022, presso la comunità di Mascalucia, è tornato alla casa del Padre
p. Aurelio Frisina
(Pietro) dell’Immacolata
Padre Aurelio al secolo Pietro, nacque il 12 aprile del 1933 a Borgetto (PA), da Antonino e Maria Frisina. Entrò nel noviziato di Alessandria della Rocca per emettere qui la sua prima professione il 19 ottobre 1950 ed infine essere ordinato sacerdote il 31 maggio 1958 a Roma. Ha svolto diversi incarichi in Sicilia: educatore nell’alunnato di Borgetto-Monastero; superiore ad Alessandria della Rocca (AG) dal 1986-1990 e dal 1990 al 2011 a Borgo Nuovo-Palermo; parroco nella parrocchia santa Cristina a Borgo Nuovo-Palermo dal 1994 al 2011; vice-superiore dal 2011 al 2015 a Mascalucia. Di carattere mite, fervente nella preghiera, sempre disponibile a tutti gli incarichi di governo nelle varie comunità, stimato da tutti per la sua semplicità. Nei suoi anni in parrocchia santa Cristina, si è distinto per il suo amore verso i giovani lavorando con loro e insieme a loro, sistemando le aule catechistiche e visitandoli nelle scuole; da buon padre lasciava tempo per la visita dei malati e soprattutto sempre aperto ai bisognosi dei suoi fedeli.
Nei parecchi anni di presenza a Mascalucia ha svolto con spirito di servizio l’ufficio di confessore: stimato da laici, sacerdoti e parecchi vescovi. Nonostante affetto di parziale mobilità muscolare, ha realizzato una fitta rete di relazioni epistolari con centinaia di ascoltatori sparsi per la Sicilia e altrove.
Nel Silenzio e nell’umiltà ha costruito un ponte di relazioni spirituali con i sofferenti, i devoti del santuario dell’Addolorata. Conclude il suo pellegrinaggio terreno presso la sua camera del convento circondato dai suoi confratelli e dalle sue sorelle (venute dall’America), in serenità come uno che sta per compiere con consapevolezza e lucidità un viaggio, ripetendo: “a te o Signore consegno il mio spirito … sia fatta la tua volontà
… saluto tutti” (guardando le sorelle) e ci ha donato la sua benedizione, poi prosegue dicendo: ”ha sete di te Signore l’anima mia … ho sete … ho sete …”, così nel silenzio e chiudendo gli occhi iniziò il suo viaggio verso la Patria del santo Paradiso.
P. Filippo Pisciotta