+ p. Antonio Gatti

Nella mattina dell’11 aprile 2021, presso la comunità di Basella, nel sonno è tornato alla casa del Padre.

P. Antonio Gatti

(Antonio Luigi) di Maria

I funerali si terranno presso il santuario della Basella martedì 13 aprile 2021 alle ore 10,30.

Antonio Luigi Gatti nasce a Pontoglio (BS) il 12 marzo 1949 da Angelo Gatti e da Maria Perletti. Approdò ancora ragazzo nel seminario di Calcinate essendo direttore p. Costante Brovetto. Qui intraprese gli studi di scuola media e ginnasio, per poi passare al noviziato di san Zenone degli Ezzelini (TV) sotto la guida del p. maestro Germano Ferrando. Il 22 agosto del 1968 emise i primi voti religiosi temporanei. Passò poi allo studentato di Mondovì (CN), ma la svolta decisiva della sua vita avvenne quando fu destinato a completare i suoi studi di teologia a Gerusalemme in Terra santa, risiedendo nella nostra comunità passionista di Betania. Vi rimase fino al conseguimento della licenza in teologia biblica, nell’anno 1976, presso l’istituto francescano Antonianum della Flagellazione.

Rientrò in Italia, già diacono, per essere ordinato sacerdote. Ricevette la consacrazione nella chiesa parrocchiale di Pontoglio, suo paese nativo, il 9 ottobre 1976, per le mani del vescovo ausiliare di Brescia, mons. Pietro Gazzoli.

I suoi primi incarichi come novello sacerdote furono tra i giovani seminaristi di Calcinate come vicedirettore, ma si sentiva più portato alla predicazione, all’annuncio del vangelo e dei testi biblici che aveva assimilato nel suo soggiorno in Terra santa.

Di indole equilibrata e pacifica, fu in seguito coinvolto in incarichi istituzionali dell’istituto. Fu economo nelle comunità di Caravate (VA) e di Pianezza (TO), consigliere provinciale per l’apostolato, segretario delle missioni estere, e poi superiore locale a Basella (BG). Nel 1999 fu eletto superiore provinciale per quattro anni. Durante questo suo mandato si procedette alla vendita del seminario di Calcinate (oggi scuola cattolica della Traccia) e alla inaugurazione del museo africano a Basella. In seguito accettò l’incarico di consigliere dell’economia, fin quando si manifestarono i primi sintomi di quella malattia che lo segnò per il resto della sua vita. Date le dimissioni dal suo incarico di economo provinciale, si sottopose alle cure per il ricupero della salute. Ristabilitosi in parte, si dedicò al ministero delle confessioni, non potendo più esprimersi in modo fluido nella predicazione. Fu per vari anni di comunità a Caravate, e poi si stabilì qui a Basella dove il Signore lo chiamò alla vita eterna l’altro ieri festa della divina misericordia.

P. Antonio era di animo buono, amabile, sereno, e ben voluto da tutti i confratelli. La sua mitezza si esprimeva anche con battute lepide e sorrisi accattivanti. Non disdegnava di dire anche il suo parere sulle varie questioni della vita comunitaria, cui era partecipe sia attraverso la preghiera come anche la convivialità. Ha amato i suoi familiari e il suo paese nativo di Pontoglio. Voleva essere presente alla festività, alle ricorrenze, alle condivisioni con i compagni della sua classe. Non poteva mai mancare alla festa annuale di sant’Antonio il 17 gennaio, quando si recava a celebrare la messa nella cappella dedicata al santo eremita, di cui portava il nome. Ci ha lasciati in punta di piedi, nel sonno, con quella discrezione che lo caratterizzava.

Aldo Ferrari